"è assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla TV"
Woody Allen

Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa lavoro di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. E per Bergman, essere solo significa porsi delle domande. E fare film significa risponder loro. Niente potrebbe essere più classicamente romantico.
Jean-Luc Godard

Friday, January 24, 2014

Short movies: David Lynch

Rabbits is a 2002 TV series composed on seven episodes. The characters are three rabbits played by Naomi Watts, Laura elena Harring and Scott Coffey (the same in Mullholland Drive). Rabbits is a typical American sitcom parody. Audience laughing, the only one framing in front of the scene, nonsense dialogues are all elements that Lynch wants to emphasize. Modern times are absolutely nonsense and soundtracks by Angelo Badalamenti make a gothic atmosphere. David Lynch is inspired by Ionesco theatre and his nonsense topic, that shows how mankind is illogical and bored. The series finishes with an ambivalent language, to show the inability to communicate. 





Rabbits è una serie televisiva del 2002 di sette episodi. I protagonisti sono tre conigli antropomorfizzati interpretati da Naomi Watts, Laura Elena Harring e Scott Coffey, gli stessi protagonisti di Mulholland Drive del 2001. Rabbits è una parodia del genere sitcom tipicamente americano: le risate preregistrate del pubblico, la staticità della telecamera su un'unica inquadratura a campo medio, i dialoghi senza senso, le scene di vita quotidiana sono tutti elementi che il regista vuole esasperare fino a sottolinearne l'assurdità e la banalità, due caratteristiche dei tempi moderni i cui aspetti negativi vengono rimarcati da una colonna sonora noir di Angelo Badalamenti, da sempre collaboratore di Lynch. Vi sono numerosi richiami ad un altro lavoro del regista per il piccolo schermo, I segreti di Twin Peaks, per la scenografia e al Nuovo Teatro di Ionesco, drammaturgo francese vissuto a cavallo delle Due Guerre, che inaugura un nuovo teatro in cui il non sense e il tema dell'assurdo testimoniano la superficilità dell'uomo, animato da gesti ripetitivi e da incoerenza (come il coniglio seduto sul divano, o quello che stira, o quello che entra ed esce dalla stanza); luoghi comuni, incomunicabilità (dialoghi sconclusionati e senza senso tra i tre conigli) e un finale giocato sull'ambiguità del linguaggio (uno dei tre conigli, spaventato insieme agli altri dopo avere sentito un urlo, chiederà: "Mi domando chi sarò") accomunano gli intenti comunicativi di Lynch e Ionesco.

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