"è assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla TV"
Woody Allen

Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa lavoro di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. E per Bergman, essere solo significa porsi delle domande. E fare film significa risponder loro. Niente potrebbe essere più classicamente romantico.
Jean-Luc Godard

Wednesday, May 1, 2013

La duchessa


Dopo le collaborazioni con Joe Wright (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione) e la numerosa partecipazione a film ambientati nel diciannovesimo secolo (Seta, A dangerous method) l'attrice Keira Knightley conferma la sua capacità nell'interpretazione di ruoli femminili d'epoca, ruoli che incarnano personalità forti e ribelli se pur schiacciate dalle società maschiliste di quei tempi.
In La duchessa viene raccontata la biografia di Georgiana Spencer, donna elegante, attiva in ambito politico e culturale, personalità chiacchierata in tutti i salotti inglesi per il suo infelice matrimonio col duca di Devonshire, e grande amica di Maria Antonietta di Francia.
Il film è una summa della sua biografia, dal matrimonio col duca a diciassette anni, costretta a sopportare il concubinaggio del marito con l'amica Bess, alla nascita di due figlie e, cosa più importante all'epoca, di un erede maschio, alla relazione con Charles Grey, uomo politico. 
Non è un film che spicca particolarmente per le sue innovazioni nel genere storico-biografico, nè per la caratterizzazione dei personaggi; William Cavendish è un uomo rude e privo di sentimenti, che riserva affetto più nei confronti dei suoi cani che verso la moglie, che tradisce la moglie con serve e dame, che costringe Georgiana a vivere con Bess e i suoi figli senza che lei possa avere la libertà di amare Charles. 
La figura di Georgiana varia in tutte le sue sfumature, dalla passione, all'odio, alla rabbia, all'amore per i  figli, alle pressioni di dover dare alla luce un erede maschio, all'ingiustizia provata nei confronti della sua condizione di donna che in quanto tale deve soltanto subire imposizioni. 
L'affresco che viene dato della condizione femminile è efficace, reso in maniera veritiera da entrambe le due protagoniste femminili, amiche e nemiche, Bess e Georgiana. 
Solo la solidarietà femminile riesce a dare un po' di conforto alla loro condizione.
Ottimi i costumi e le ambientazioni sebbene il film rischi di scadere in scelte stilistiche scontate che ormai sono diventate dei veri e propri clichè del genere.
Alcuni hanno visto ne La duchessa una metafora della vita di Lady D.

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